Il Self Check-In è Conforme alla Legge: Cosa Significa per i Gestori di Strutture Ricettive

Il Self Check-In è Legale: Cosa Dice la Sentenza

Il 27 maggio 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha accolto il ricorso presentato da FARE (Federazione Affitti Brevi) e altre associazioni del settore contro la circolare del Ministero dell’Interno di novembre 2024. Questa circolare imponeva l’identificazione in presenza (“de visu”) degli ospiti per le locazioni brevi, vietando l’uso di keybox e l’identificazione da remoto. Il TAR ha ritenuto tali misure sproporzionate e non previste dalla legge (art. 109 del TULPS), annullando quindi l’obbligo di identificazione fisica e il divieto implicito all’uso di metodi di verifica a distanza.


Il Self Check-In è Legale in Italia?

Sì, il self check-in è assolutamente legale, a condizione che vengano rispettati gli obblighi di identificazione. Non è più necessario identificare l’ospite di persona; l’identificazione può avvenire anche da remoto, utilizzando tecnologie appropriate. Tuttavia, l’obbligo di verificare l’identità degli ospiti rimane in vigore.


Come Rispettare la Legge con il Self Check-In

Per conformarsi alla normativa italiana (Art. 109 del TULPS), i gestori devono:

  • Verificare l’identità degli ospiti, che può avvenire anche da remoto attraverso strumenti tecnologici affidabili.
  • Registrare i dati degli ospiti nel portale Alloggiati Web della Polizia di Stato entro 24 ore dall’arrivo.

È importante notare che le keybox installate in spazi pubblici restano vietate in alcune città, come Roma.


Conclusione

La recente sentenza del TAR del Lazio ha chiarito che il self check-in è legale in Italia, purché l’identificazione degli ospiti sia effettuata, anche da remoto, utilizzando tecnologie appropriate. I gestori di strutture ricettive possono quindi adottare sistemi di self check-in, garantendo al contempo la conformità alle normative vigenti.



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